“PAPÀ, MAMMA E GENDER”
Il Circolo della Lettura ‘Barbara Cosentino’ incontra Michela Marzano
MARTEDÌ, 15 DICEMBRE 2015 - ORE 21.00
Che cosa significa “teoria gender”? Uomini e donne si nasce o si diventa? È naturale che una bambina sogni di diventare una ballerina e che un bambino sogni di diventare calciatore? L’omosessualità si sceglie? La provoca qualcosa o qualcuno? Che cos’è la stepchild adoption? Chi sono i queer? E i transgender?
Martedì 15 dicembre alle ore 21.00 il Circolo della Lettura “Barbara Cosentino” incontra la filosofa e scrittrice Michela Marzano per aprire cuore e mente con le pagine del suo ultimo saggio “PAPÀ, MAMMA E GENDER” (UTET, 2015) in compagnia del nostro grande amico, lo scrittore Claudio Volpe.
Ogni opinione, per definizione, si argomenta e si discute. Solo i pregiudizi e gli stereotipi restano immobili anche di fronte alle argomentazioni.
“PAPÀ, MAMMA E GENDER”
Informazioni editoriali:
Autore: Michela Marzano
Titolo: Papà, mamma e gender
Editore: UTET
Anno: 2015
Pagine: 151
Prezzo: Euro 12,00
ISBN: 9788851136031
Bisognerebbe essere marziani per non incappare di questi tempi, in qualche forma di “comunicato” fobico e allarmistico che brandisce la teoria del gender come la più temibile minaccia al buon vivere sociale.
Gender. Certo è un po’ strano, perché ci sembra di ricordare che in inglese non indichi proprio un mostro, ma semplicemente “il genere”. Forse lo stesso significante può appartenere ad un’altra lingua e allora trasporta un significato spaventevole? La ricerca prosegue, ma ci ritroviamo sempre più disorientati, anche perché avanzando, le sinapsi si intossicano con le anidridi che si liberano in un’atmosfera da rogo di libri e caccia alle streghe.
Con “Papà, mamma e gender”, Michela Marzano ci prende per mano, sceglie una forma divulgativa e finge di essersi smarrita come noi in questo baratro sociale dai confini incerti. Si comincia proprio dall’alfabeto, dall’attribuire ai fatti e ai fenomeni esplorati, il nome che è corretto in quanto universalmente e convenzionalmente condiviso. Sin dalle prime pagine si scopre che all’origine della questione c’è stato un impiego improprio di termini quali l’identità di genere, l’orientamento sessuale, gli stereotipi di genere e le pratiche sessuali, tutti insieme lasciati a confondersi in una magmatica teoria del gender.
La nube tossica della disinformazione sembra destinata ad alimentarsi all’infinito, travolgendo persino la distinzione tra uguaglianza e identità, generando inaudite crudeltà e rimanendo cieca alle sue stesse conseguenze. Poi si scopre che dietro la nebbia, ad esempio, c’è chi ostenta un modello paradigmatico e tradizionale di famiglia perfetta, che non si capisce come dovrebbe essere composta e che comunque è un paradiso che i soldati del gender vorrebbero distruggere. E anche fra queste pagine, l’autrice dischiude la sua umanità, entra in campo per ritornare sul suo vissuto, si accosta al lettore e rende tangibile il ragionamento.
Pagina dopo pagina, si soffia via il fumo, poco a poco le idee si fanno più chiare, le psicosi si dileguano, ma l’anima non si rasserena di fronte alla certezza del dubbio che tutto sia stato prodotto ancora una volta da un’inestirpabile omofobia.
La teoria del gender, il mostro terrificante, più che una minaccia alla tanto invocata normalità, si rivela più che altro un fenomeno paranormale. Come? Sì, un fantasma.
Il problema sono i ruoli di genere, ossia il processo di costruzione sociale e culturale sulla base di caratteristiche e di comportamenti, impliciti o espliciti, associati agli uomini e alle donne, che finiscono troppo spesso con il definire ciò che è appropriato o meno per un maschio o per una femmina.
L'Autrice
Le Nouvel Observateur la annovera fra i 50 intellettuali più influenti di Francia. Lei racconta ai suoi studenti che l’amore è più forte di qualunque cosa.
Michela Marzano è nata a Roma il 20 agosto del 1970, laureata cum laude in Filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1993, dove consegue anche il dottorato in Filosofia, si specializza in Bioetica presso l’università La Sapienza di Roma nel 1999.
L’anno seguente diviene ricercatrice al Centre de Recherche Sens éthique Société. Oggi è professore ordinario di Filosofia morale e direttrice del Dipartimento di scienze sociali presso l’Université Paris Descartes, dirige una collana di saggi filosofici, collabora con La Repubblica e Vanity Fair, è deputato nel parlamento italiano.
Potrebbe bastare, ma non è nemmeno il principio. Impegnandosi al massimo, è salita in alto, ma quando è arrivata in cima ha donato a tutti l’intimità della sua vita, la vita dei giorni in cui ha toccato il fondo e abbracciato il vuoto. Così ha scritto Volevo essere una farfalla (Mondadori, Strade blu, 2011). La storia dell’anoressia, del vuoto, del tentato suicidio, dei reparti di psichiatria, dell’incapacità di curare insegnando a dare un nome al vuoto. E poi il bene e tanto altro da leggere.
Definita “la filosofa dell’evento”, si occupa di filosofia morale, con particolare attenzione alla fragile condizione dell’essere umano. È autrice di molti saggi e di numerosissimi articoli di filosofia morale e politica, sia in italiano, sia in francese. Nel 2014 ha vinto il Premio Bancarella con “L’amore è tutto. È tutto ciò che so dell’amore” (UTET, 2014).
Le altre opere pubblicate in italiano sono: “Straniero nel corpo. La passione e gli intrighi della ragione” (Giuffrè Editore, 2004); “Estensione del dominio della manipolazione. Dalla azienda alla vita privata” (Mondadori, 2009); “Sii bella e stai zitta. Perché l’Italia di oggi offende le donne” (Mondadori, 2010); “La filosofia del corpo” (Il Melangolo, 2011); “La fedeltà o il vero amore” (Il Melangolo, 2011); “Etica Oggi. Fecondazione eterologa, ‘guerra giusta’, nuova morale sessuale e altre questioni” (Edizioni Erickson, 2011); “Cosa fare delle nostre ferite. La fiducia e l’accettazione dell’altro” (Edizioni Erickson, 2011); “Avere fiducia. Perché è necessario credere negli altri” (Mondadori, 2012); “Gli assassini del pensiero. Manipolazioni fasciste di ieri e di oggi” (Erickson, 2012); “Il diritto di essere io” (Laterza, 2014); “Non seguire il mondo come va. Rabbia, coraggio, speranza e altre emozioni politiche” scritto con Giovanna Casadio(UTET, 2015). Inoltre ha curato il “Dictionnaire du corps” (PUF, 2007).
Fidarsi delle apparenze e giudicare. Pensare di sapere sempre tutto e illudersi di non essere mai dalla parte del torto.
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L’altro è il contrario dell’ordinario e dell’abituale ed evoca, per ognuno di noi, quella parte sconosciuta e quelle zone d’ombra che ci si porta dentro e che, in genere, si cerca di soffocare (...) Non è d’altronde proprio dall’incontro delle nostre differenze che si struttura la nostra identità, anche quella di genere?
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Quando si parla di identità, per dirla in altri termini, non ci si riferisce mai all’universo valoriale, ma sempre e solo a quello descrittivo. Quando si parla di uguaglianza, invece, entrano direttamente in gioco i valori.
Risorse e collegamenti
- Scarica la locandina dell'incontro con Michela Marzano [PDF - 590 Kb]
- Scarica la copertina di “Papà, mamma e gender” [JPG - 310 Kb]
- Leggi un estratto da “Papà, mamma e gender”
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Perché l’amore è un po’ come il corpo, che c’è, e c’è, e c’è. E non è certo un Tribunale che può decretarne la fine.
Info
Martedì 15 dicembre alle ore 21.00, il Circolo della Lettura ‘Barbara Cosentino’ vi aspetta “dalla parte di tutti i bambini” per conoscere la professoressa Michela Marzano, in compagnia dello scrittore Claudio Volpe e della nostra “piccola saggia” Letizia Giannunzio.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA CON PRELAZIONE DEI SOCI.
Per informazioni sulla partecipazione alla serata, contattare:
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La vera uguaglianza la si raggiunge solo nel rispetto delle differenze.
L'evento è realizzato con la gentile collaborazione di UTET Editore.